Rinaldo e Armida

dipinto,

Tela a perimetro mistilineo. Il dipinto fu resecato in epoca storica - probabilmente nel '700 - per ottenere dall'originario formato rettangolare il profilo mistilineo attuale. La cornice è stata realizzata su misura al momento dell'entrata nelle collezioni di Palazzo Spinola, in sostituzione di un cordone rosa (vedi immagine in allegato, cfr. Zanelli 2022, nota 7, p. 126). L'episodio dipinto è tratto dal poema della Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso (1581). Dimentico dei doveri di guerriero, Rinaldo, presso il giardino delle delizie nelle Isole Fortunate, regge uno specchio alla bella maga Armida. Nella boscaglia in secondo piano si scorgono i crociati Carlo e Ubaldo, che riusciranno a far ravvedere l’eroe cristiano. La splendida tela presenta i protagonisti sulla ribalta del primissimo piano, composti in una sorta di prospettiva verticale molto efficace: una fiaba agreste attraversata da un piacevolissimo ‘horror vaqui’, tra pampini, verzure, fiori, monili e scintillii di tessuti opulenti. Un trionfo barocco ancora di sapore manierista che mostra appieno le doti di straordinario colorista dell'artista

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Paggi Giovanni Battista (1554/ 1627): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Gallerie Nazionali di Palazzo Spinola
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Spinola di Pellicceria
  • INDIRIZZO piazza di Pellicceria 1, Genova (GE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tela di Giovanni Battista Paggi con l’episodio di Rinaldo e Armida nel giardino delle delizie, ispirato alla Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso, rimane tra i più precoci esempi di raffigurazione del tema in ambito genovese. Ad ogni buon conto, va precisato che la prima edizione illustrata del poema fu stampata proprio a Genova da Girolamo Bartoli nel 1590, con incisioni di Agostino Carracci e Giacomo Franco tratte da disegni di Bernardo Castello (già delineati nel 1586). Lo stesso Paggi, inoltre, nobile mercante e pittore autodidatta, possedeva una copia dell’opera di Tasso nella propria biblioteca. Il dipinto fu pubblicato nel 1987, riscoperto in una collezione privata genovese (Magnani 1987); va ricordato che presso la Fototeca Zeri di Bologna, si conserva un’immagine dell’opera datata al 1986 e rubricata sotto il nome di Paggi (inv. 45429, cfr. Zanelli 2022, nota 1, p. 126). La tela fu probabilmente commissionata in ambito genovese “dall’alta aristocrazia cittadina di primo Seicento che interagiva perfettamente con la cultura pittorica” dell’artista da poco rientrato dal “prolungato soggiorno fiorentino” - dunque aggiornato sui fatti toscani allo scadere del XVI secolo (Zanelli 2022, p. 115). Bandito dalla patria nel 1581 per omicidio, Paggi scontò infatti un lungo periodo di esilio presso la corte medicea del granduca Francesco I, rientrando definitivamente a Genova nel 1599. La presenza di Amore all’interno della composizione rievoca il dipinto di analogo soggetto licenziato da Ludovico Carracci nel 1593, oggi conservato al Museo Nazionale di Capodimonte a Napoli: qui Rinaldo non appoggia il capo sul petto di Armida - come in Tasso - ma il suo corpo è discosto da quello della maga, ugualmente all’opera di Paggi (Zanelli 2022, p. 116). Per ragioni di analogia stilistica - basate sul confronto con opere autografe coeve, come il Battesimo di Cristo (chiesa di S. Giacomo Maggiore a Pontedecimo, 1617 circa) - e per le influenze recepite - nella tela traspaiono suggestioni legate al ‘lombardo’ Giulio Cesare Procaccini in quel giro d’anni attivo a Genova - la critica ha concordemente collocato Rinaldo e Armida negli anni della maturità del pittore, durante la seconda metà degli anni Dieci del XVII secolo. Il dipinto è stato acquistato nel 2021 dallo Stato italiano per le Gallerie Nazionali di Palazzo Spinola: nella collezione del museo si conservava già un’opera giovanile di Paggi, la Flagellazione di Cristo, acquistata nel 1987 (inv. GNL INV 38/1987, scheda OA 0700050064)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0700377350
  • NUMERO D'INVENTARIO PAL.GE 142
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Spinola di Pellicceria
  • ENTE SCHEDATORE Palazzo Spinola di Pellicceria
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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