scena, serie - ambito veneto-friulano (fine/ inizio secc. XVIII/ XIX)

scena, 1790 - 1810

Serie di trenta scene raffiguranti: "Gabineto Reale" (fondale e una coppia di quinte); "Reggia" (fondale e due coppie di quinte); scena 3 (fondale); "Prigione" (fondale); "Corte Reale" (fondale e due coppie di quinte); "Cortile che conduce a carcere" (fondale); "Piazza di Parigi" (fondale); "Piazza Maggiore" (fondale); "Piazza di Venezia" (fondale); "Piazza di Man[...]" (fondale e due coppie di quinte); "Casa rusctiha di Man[...]" (fondale); "Salla da [...]" (fondale e una coppia di quinte); scena 13 (fondale e una coppia di quinte); "Salla Rusticha" (fondale e una coppia di quinte); "Camera Comune" (fondale e una coppia di quinte); scena 16 (fondale, principale e una coppia di quinte); "Boscho e notte" (fondale e principale); scena 18 (fondale); scena 19 (fondale e due coppie di quinte); "Giardino Reale" (fondale); "Giardino con [...]" (fondale e due coppie di quinte; "Grotta" (fondale e due coppie di quinte); "Campamento di [...] (fondale, principale e una coppia di quinte); "Cortile d'osteria con lume" (fondale); "Boscho [a giorno]" (fondale); "Piazza Castello" (fondale); "Spezieria" (fondale); "Soteraneo" (fondale); "Segreta" (fondale); "Salla con quadri" (fondale). (Per la descrizione di ogni singola scena cfr. bibliografia, pp. 79-80)

  • OGGETTO scena
  • MATERIA E TECNICA LEGNO
  • MISURE Altezza: 119 cm
    Larghezza: 44 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Veneto-friulano
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il teatrino fu acquistato alla fine del secolo scorso, pare presso un patrizio veneziano, da Vittorio Rissone, celebre attore e direttore di compagnia dell'epoca. Tutto il complesso venne successivamente portato ad Asti dove Rissone risiedeva, ed in seguito trasferito a Roma dal figlio, Checco Rissone, nel caseggiato ove abitava anche la sorella Giuditta con Vittorio De Sica e la figlia Emi. Nel 1982 i proprietari lo donarono al Museo-Biblioteca dell'Attore di Genova, con riserva, tuttavia di riottenerlo per metterlo all'asta in caso di estinzione della fondazione. Il teatrino potrebbe risalire alla fine del Settecento ed essere appartenuto al Samoggia, noto marionettista del tempo. Caratteristica delle marionette è la misura, al di sotto della media .Ciò sta a indicare che il teatrino era stato costruito per una facile trasportabilità. Sembra possibile che la realizzazione del complesso vada attribuita ad ratigiani specializzati di area veneto-friulana, mentre è attestato che successivi gestori utilizzarono nella zona emiliana, verso metà Ottocento, quando era proprietà della compagnia di Pietro Gualtieri. Per quanto riguarda le scene, che rivelano una cultura attenta alla grande tradizione pittorica derivata dai Bibbiena e dai loro seguaci bolognesi, appare verosimile l'attribuzione ad artisti assai vicini al Sanquirico, che fu scenografo della Scala dal 1827 al 1832. E' da ricordare che al teatrino è connessa (anche se non compesa in questa scheda) una serie di copioni, di cui 37 opere in prosa, un ballo e otto parti con musica del ballo "Andromaca allo scoglio". Tutto il complesso presenta eccezionale interesse storico e documentario, senza dubbio paragonabile ai teatrini di marionette conservati in musei quali Ca' Rezzonico, il Davia Bargellini e il Museo della Marionetta di Torino
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista pubblica/privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0700050848-11
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Genova e la provincia di La Spezia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Liguria
  • DATA DI COMPILAZIONE 1992
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2020
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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