decorazione plastico-architettonica, ca 1800 - ca 1899

La facciata della chiesa in mattoni ricoperti di intonaco è costituita da un corpo centrale più elevato ornato da due ordini di paraste, con al cntro un grande portale con sytipite in mar4mo risalente al XVI sec., e due ali latterali più basse nelle quali sono inseriti i due portali minori sovrastati da due specchiature con pitture geometriche monocrome in parte scomparse.Il corpo centrale è preceduto da un pronao con quattro colonne ioniche di granito che poggiano su basi marmo bianco e che sorreggono un frontone a dent4elli in marmo giallo su cui sono tre statue di pietra raffiguranti S. Biagio, S.Girolamo e S. Bellino. Sull'ala sinistra è impostato un campanile qaudrangolare con quattro fornici fiancheggianti da paraste poggianti su un alto parapetto, in cui sono incassati pilastrini di balaustra, e sorreggenti quattro timpani dentati curvilinei. All'imposta dell'arco dei fornici sono quattro mascheroni barbuti

  • OGGETTO decorazione plastico-architettonica
  • MATERIA E TECNICA mattone/ intonacatura
  • ATTRIBUZIONI Baccari Giacomo (attribuito)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Biagio Vescovo e Martire
  • INDIRIZZO Riviera San Biagio, Lendinara (RO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La prima notizia relativa alla chiesa di S. Biagio è del 1288, anno in cui è menzionata come parrocchia in un documento citato dal Cappellini ( 1928 p.37). Sempre secondo il Cappellini la chiesa era all'epoca , affidata alla congregazione degli Umiliati che la tennero fino agli inizi del '400. Dopo un breve periodo in cui fu retta da sacerdoti secolari( che estesero la giurisdizione) nel 1473 la parrocchia fu affidata ai frati Gerolomini che ne acrebbero notevolmente l'importanza con il recupero di alcune decine, l'annessione di due piccole chiese dei dintorni( Santa Maria Nuova della Braglia e la chiesa di Bornio) e il ripristino del fonte battesimale trasferito in precedenza a S. Sofia. Le nuove esigenze derivate dal continuo incremento della popolazione, e probabilmente il nuovo prestigio della chiesa spinsero i Gerolomini a costrire una chiesa più ampia; il nuovo edifìcio , completato nel 1529, fu consacrato nel 1531.Nel 1668, a seguito della soppressione dei Gerolomini, la chiesa divenne propietà della Repubblica di Venezia che la cedette ai Padri Minori osservanti di San Francesco di Padova. La chiesa di S. M. Nuova della Briglia e la chiesa di Bornio si resero indipendenti. I padri minori tennero la chiesa fino al 1769, anno in cui anche la loro congregazione fu sciolta e S. Biagio passò di nuovo alla Repubblica di Venezia. Nel 1769 con decreto del Vescovo di Adria, la cura della parrocchia fu affidata a sacerdoti secolori. Agli inizi del XIX sec. le pessime condizioni in cui si trovava la chiesa spinsero l'arciprete Girolamo di Leva a decidere di ricostruirla. Il progetto, affidato al sacerdote Giovanni Baccari di Lendinara, fu approvato dall'Accademia Clementina di Bologna del 1803. I lavori sono subito iniziati, progredirono fino al 1813, vennero poi interrotti e ripresi varie volte. La nuova chiesa fu consacrata solo nel 1884 dal vescovoAntonio Polin di Adria. A giacomo Baccari si devono anche i disegni per la cattedrale di Adria per la cattedrale di Adria per la chiesa si Saguedo, per l'ampliamento del santuario della Madonna di Lendinara e della attigua cappella detta "Il Bagno"
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500052359
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Veneto
  • DATA DI COMPILAZIONE 1982
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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