martirio di Sant'Eufemia
dipinto
1590 - 1599
dipinto
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
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MISURE
Altezza: 180
Larghezza: 188
- AMBITO CULTURALE Ambito Lombardo
- LOCALIZZAZIONE Milano (MI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La pala della prima cappella a sinistra di San Paolo Converso distrutta da un borbardamento nel 1942 di Enea Salmeggia venne sostituita nel dopoguerra con una tela proveniente dalla chiesa di S. Eufemia. Ecco la storia documentaria di questo dipinto, tagliato, incompleto e manomesso dalle ridipinture: le prime notizie sono della seconda metà del Seicento (la visita pastorale di Federico Borromeo del 1609, custodita nell'Archivio Diocesano, è purtroppo illegibile). A. Santagostino (1671 ed.1980) così scrive: "Da uno dei lati dell'altar maggiore vi è Santa Eufemia morta, e il suo tiranno sbranato dai leoni, di Paolo Veronese; altri la stimano di Tiziano".C.Torre (1714) attesta che nell'abside, ai lati della pala di Marco d'Oggiono, sono appesi "i due quadri che rappresentano il Martirio di S.Eufemia" che precedentemente stavano quali ante dell'organo (sistemato in posizione elevata sul lato sinistro dell'abside), "stimati di prodigioso pennello, ...o di un Paolo Veronese od un Tiziano Vecellio". La visita pastorale di Don Michele Landriani per mandato dell'arcivescovo Federico Visconti del 1683, a p.263, descrivendo l'altar maggiore, registra ai lati della pala, "a cornu evangelii tabula que representat historiam Martirji S.Euphemiae V. et M. et est picturae tam excellentis ut communiter habeatur opus insignis Titiani" (mentre a cornu epistolae vi era esposta una Annunciazione).S.Latuada (1737) ci informa che "nella Sagrestia della chiesa di S. Eufemia si conservano due tele rappresentanti il Martirio della santa, le quali altre volte servivano per coprire le canne dell'organo, insigne lavoro del dipintore Salviati". La stessa notizia riporta Bartoli (1776); G.Mongeri (1772) torna a ripetere che "nella parete destra del coro vi è la Morte di S.Eufemia, tela di scuola veneta"; anche G.Caselli (1827) e C. Ponzoni (1930) nominano il dipinto nell'abside o non specificano il luogo. In conclusione le Guide dal Seicento all'Ottocento parlano di una o due tele (sembrerebbe un unico soggetto diviso in due in quanto fungevano in origine quali ante dell'organo) di scuola veneta rappr. la Morte di S. Eufemia e del suo carnefice, appese nelle pareti del coro, poi spostate nella Sagrestia (Latuada, Bartoli) per ritornare, almeno in qualche periodo nell'Ottocento, in chiesa.Finalmente P.Mezzanotte (1936) ci spiega: "Oggi nella parete di fondo della zona claustrale di San Paolo Converso è applicata una tela che merita una attenzione tutta speciale. Si trovava nella chiesa di Santa Eufemia in pessime condizioni, strappata in quattro pezzi incollati insieme alla meglio; più volte restaurata alla peggio, era coperta di un denso strato di sudiciume... Affidata al restauro del pittore Leto Livi, nel quadro malconcio si riconobbe una delle due tele già applicate alle portelle d'organo di Santa Eufemia". Mezzanotte riporta la vecchia attribuzione a Tiziano e quella a Francesco Salviati del Latuada e propone il nome di Giuseppe Porta detto il Salviati dal nome del suo maestro, che aveva seguito a Venezia, dove si era dato alla imitazione di Tiziano (1520-1575).Da ultimo Morandotti (1984) dice che il dipinto databile verso il 1570, pur "sfruttando invenzioni veronesiane, nella liquorosa stesura a velature della pittura ad olio e nella figura della santa, ricorda l'opera di Luca Cambiaso", e aggiunge che "l'analisi della tela oggi in San Paolo esclude l'originaria divisione del dipinto, anche se è probabile che esso sia stato leggermente ridotto".Ma è evidente che la tela è stata ampiamente decurtata e manomessa: il gesto del carnefice e la sua posizione indicano che nella parte alta della tela doveva esserci una apparizione divina, un angelo o simili ed è evidente pure che anche i bordi laterali sono stati malamente tagliati.Tutte queste incertezze fanno addirittura dubitare che sia proprio questo il dipinto citato nelle vecchie guide. Comunque, limitandoci per ora ad esporre la storia documentaria del dipinto esposto a San Paolo, rimandiamo ogni altra conclusione a quando sarà possibile rimuovere la tela e osservarla anche dal retro
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300209145
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
- DATA DI COMPILAZIONE 1991
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0