Madonna con Bambino e angeli tra San Carlo Borromeo e Sant'Ugo di Grenoble

pala d'altare, 1617/ 1618

Personaggi: Madonna; Gesù Bambino; San Carlo Borromeo; San Bruno. Figure: angeli. Attributi: (San Carlo Borromeo) pastorale, mitra

  • OGGETTO pala d'altare
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Crespi Giovan Battista Detto Cerano (1567- 1568/ 1632)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa della Certosa delle Grazie
  • INDIRIZZO viale Monumento, 4, Certosa Di Pavia (PV)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La pala venne pagata 250 scudi dai certosini, che la collocarono inizialmente nella sala del Colloquio, ovvero nel Capitolo dei Fratelli, come testimoniano le seicentesche Memorie del priore certosino Matteo Valerio: "L'ancona nel colloquio dove è la Beata Vergine, San Bruno mutato in sant'Ugo vescovo et santo Carolo del Cerano costa scudi 250" (cfr. R. Battaglia, 1992, pp. 107; 167). La fonte attesta anche un cambiamento iconografico con la sostituzione di San Bruno con Sant'Ugo di Grenoble, grazie all'aggiunta della mitria e del pastorale ai piedi della Madonna. Essa ricorda inoltre un altro dipinto del Cerano (terminato dal genero e allievo Melchiorre Gherardini) con San Bruno e San Pietro, di cui non specifica l'ubicazione. Le due opere sono strettamente interconnesse, in quanto questa seconda pala con San Bruno e San Pietro trovò anch'essa per un certo periodo posto sull'altare del transetto destro (oggi è depositata presso i Musei Civici di Pavia). ||In origine l'altare era dedicato ai Santi Pietro e Paolo e ospitava un trittico del Begognone con la Madonna col Bambino e i due Santi (1488), attestato nelle Memorie del Valerio: "L'anno 1488 e 1489 mastro Ambrosio Fossano pittore [...] fece l'ancona della Beata Vergine, santi Pietro e Paolo per il prezzo 270, era dove è l'altare di santo Bruno hora in tre pezzi" (cfr. R. Battaglia, 1992, pp. 147-148). I tre scomparti sono oggi divisi tra il Museo della Certosa, dove si conservano i due apostoli, e il Museo di Berlino, dove è pervenuta la Madonna. ||In seguito l'altare venne riconsacrato a San Bruno nel 1632 sotto il priore Agostino Garzoni (1621-33). Il Garzoni è ritenuto il probabile committente della pala con San Carlo e San Bruno (poi modificato in Ugo) e colui che decise di sostituire la pala con i Santi Bruno e Pietro con quella da lui commissionata. Secondo gli studiosi, di lì a poco il futuro priore Matteo Valerio (che subentrò nel 1634) sarebbe entrato in dissenso con il Garzoni per il cambio di intitolazione dell'altare e altre iniziative, motivo per cui decise probabilmente di rimuovere la pala dall'altare e sistemarla nel Colloquio con le modifiche iconografiche sopra descritte (il dipinto fu a lungo ritenuto disperso fino al ritrovamento operato da A. Peroni nel 1966 nel Colloquio). Il Valerio sarebbe presumibilmente anche responsabile della sostituzione della precedente pala con il dipinto raffigurante la Vergine con San Bruno e San Pietro, completato dal Gherardini (che forse è anche l'autore del mutamento iconografico dell'altra pala). Fonti documentali testimoniano tuttavia che alla fine del '600 sull'altare comparisse (o ricomparisse) il dipinto con San Bruno e San Carlo, tuttora ivi collocato.||Per quanto riguarda la cronologia, è da sottolineare la non contemporaneità delle due pale: il nostro dipinto precede quello con San Pietro (completato forse dopo la morte del Cerano nel 1632 dal Gherardini) ed è accostabile alla pala certosina del Morazzone (1617) e a due ritratti di San Carlo e San Bruno eseguiti entro il 1618 e conservati alla Pinacoteca Ambrosiana di Milano (nn. inv. 870 e 1040)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300197177-10
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Complesso Monumentale e Museo della Certosa di Pavia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 2013
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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