ritratto di dama (Margherita di Francia ?)

dipinto, ca 1570 - ca 1572
Clouet Francois (attribuito)
1505-1510 ca./ 1572

Dipinto su tre assi di rovere giuntate con 8 farfalle con cornice dipinta, dorata e modanata

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Clouet Francois (attribuito)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Ducale
  • INDIRIZZO Piazza Sordello, 40, Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto ha vicende simili a quelle dei dipinti di cui alle schede NNCTN: 151980 - 151982 - 151786 - 151958 (invv: 6869 - 6871 - 6867 - 6870; sembra difatti provenire dalla chiesa di Sant'Orsola assieme a essi. Presto giunto nel palazzo Accademico, il dipinto vi rimane anche dopo il 1862, anno in cui diventa di proprietà comunale; è depositato nel 1923 in palazzo Ducale. I ritratti sono segnalati da GIANNANTONI (1929, p. 59) come "attribuiti al Sustermans" e "interessanti per l'abbigliamento femminile"; la nostra tavola è infatti inventariata negli anni Trenta come "Maniera di Sustermans". OZZOLA (1946b, p. 185) l'attribuisce dapprima ad Anthonis Mor, ma in seguito (1949, n. 114; 1953, n. 114) a François Clouet. VAN LUTTERVELT (1959, pp. 197-201) pensa che il dipinto, facente serie con altri tre (cat. 197, 218 e 219) sia copia da un originale di Anthonis Mor, forse raffigurante una delle dame la cui venustà era celebrata al punto da figurare in una raccolta di "bellezze" del tempo. Inoltre, ritiene (p. 201) che "de in het root geklede dame kan men ook aan een Engelse denken, die wellicht uitgeschilderd wer toen Moro in 1554 het Kanaal overstak om voor zijn meester koningin Maria te portretteren". Questa proposta non è presa in considerazione dagli studi successivi: la Mattioli (in Rubens a Mantova 1977, p. 73 n. F.1) contesta l'attribuzione di Ozzola al pittore francese e assegna la "splendida tavola", in legno di rovere, a un ignoto pittore fiammingo dell'ultimo quarto del XVI. Bazzotti (in Palazzo Ducale 1987) presenta il dipinto, dopo un intervento di restauro, con nuove e importanti argomentazioni: ravvisa una forte somiglianza fisionomica della giovane con Margherita Gonzaga, sorella di Vincenzo I e moglie nel 1579 del duca di Ferrara Alfonso II d'Este, e sposta di conseguenza la datazione del dipinto alla fine degli anni Settanta, ipotizzando anche che l'opera spetti a Jean Bahuet, che all'epoca presta servizio come ritrattista dei Gonzaga. Bazzotti sottolinea ancora una volta l'alta qualità della tavola e correttamente la giudica di diversa mano rispetto agli altri tre dipinti facenti parte dello stesso "gruppo". Le sue proposte - formulate per altro su una sede quasi irreperibile - sono ignorate negli studi extra-locali (COPPENS 1999, p. 236; Repertory 2001-2002, II (2002), p. 98 n. 553; WOODALL 2007, pp. 391-392); sono invece accolte dalla TELLINI PERINA (1995b, p. 94) e ampliate recentemente dalla Meloni Trkulja (in Semenzato 2007, p. 44): secondo la studiosa, il nostro è proprio un bellissimo ritratto "matrimoniale" di presentazione a un futuro sposo. La dama porta "un vestito invernale "alla tedesca" di colore allegro perché è giovane: ha quattordici anni. Le caratteristiche maniche a palloncino sono foderate di pelliccia forse d'ermellino: è figlia di un regnante e va a sposare un regnante. L'acconciatura è sobria e i gioielli pochi, ma gli orecchini con un pellicano parlano della più preziosa reliquia mantovana, il Preziosissimo Sangue di Cristo. Le numerose perle che trapuntano le sottomaniche alludono al suo nome; il cane è ben nota allusione alla fedeltà, in particolare alla fedeltà coniugale". Due catene d'oro, al collo, sono appena visibili: forse un pentimento; alla mano destra la donna porta tre anelli, due dei quali all'anulare (che meglio si confà a una donna sposata). La Meloni Trkulja non si sofferma sull'attribuzione a Bahuet, un pittore attivo dal maggio 1579 al 1597 per i Gonzaga, ma del quale non si conoscono opere certe. Va notato che il nostro dipinto pare di qualità molto più alta dei ritratti di Vincenzo I e di Margherita presentati dalla stessa TELLINI PERINA (1995b) come opere di Bahuet e del Ritratto di Vincenzo I Gonzaga in collezione privata, ancora pubblicato come Bahuet (PISANI 1999). L'identificazione della donna dell'inv. 6866 con Margherit Gonzaga va, a mio avviso, scartata: se realmente il dipinto fosse databile al 1579, dovremmo trovare identità fisionomica col ritratto nuziale del Castello Sforzesco. Margherita ha lì un volto morbido e tondeggiante, naso corto, labbra strette e occhi azzurri, mentre la nostra dama li ha marroni e mostra lineamenti più allungati. Credo anzi che la donna raffigurata possa essere Margherita di Francia, sorella di Enrico III; nata nel 1553 e andata in moglie nel 1572 a Enrico di Navarra, potrebbe essere effigiata proprio attorno al 1570-1572. Mi sembra interessante il confronto con il disegno di François Clouet al Musée Condé di Chantilly, che la rappresenta bambina, e con il volto della donna, più matura, negli Arazzi Valois degli Uffizi (YATES 1959, p. 6). La profusione di perle (in latino margaritae), non osta questa identificazione. Converrà abbandonare l'attribuzione a Bauhet per rivolgersi piuttosto verso la migliore produzione nord-europea: l'alta qualità del dipinto e il suo morbido ductus pittorico suggeriscono il nome di François Clouet, per confronto con il Carlo IX di Vienna (Kunsthistorisches Museum, inv. GG 5638)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300151988
  • NUMERO D'INVENTARIO Gen. 6866
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Ducale di Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • DATA DI COMPILAZIONE 2010
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2009
    2013
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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