Vertumno

statua, 1844 - 1844

Statua su piedistallo, collocata entro nicchia semicircolare, raffigurante un giovane seminudo, con cappello dalla tesa pronunciata. Reca nella mano destra un ananas e nella mano sinistra una cornucopia

  • OGGETTO statua
  • MATERIA E TECNICA marmo bianco/ scultura
  • ATTRIBUZIONI Bogliani Giuseppe (1805/ 1881): scultore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La ristrutturazione ed ampliamento del Castello, voluto dal re Carlo Alberto, portò nel 1834 all'abbattimento di una parete divisoria tra le due stanze ad est del Salone centrale per ricreare un unico grande e scenografico ambiente. La sala da pranzo, così definita da Pelagio Palagi, presenta temi iconografici legati al ciclo delle stagioni, all'abbondanza ed alla fertilità, ampiamente usati in età classica per decorare gli ambienti destinati ai banchetti. In questo complesso piano iconografico si colloca la statua di Vertumno, divinità romana di origine etrusca e personificazione del mutamento delle stagioni e della maturazione dei frutti. A Vertumno viene spesso associata la figura di Pomona, quale sua amante, probabilmente perché egli era protettore della vegetazione e, più particolarmente, degli alberi da frutto. Non è un caso dunque ritrovare nella nicchia opposta, lato est, proprio una statua raffigurante Pomona, indicando così quale possibile fonte consultata da Pelagi anche le Metamorfosi di Ovidio, in cui viene narrato proprio il mito di Vertumno e Pomona (Metamorfosi, XIV, 623 segg.). L'opera è firmata da Giuseppe Bogliani in basso a sinistra sul piedistallo, accanto alla data di realizzazione (1844). Giuseppe Bogliani (Torino 1805-1881), figlio dello scultore Giovanni Battista e allievo di Amedeo Lavy, studente dell'Accademia di Belle Arti torinese, vinse nel 1825 il pensionato a Roma. Qui conobbe Thorvaldsen, ne frequentò la bottega rimanendone profondamente influenzato anche negli anni a venire. Tornato in patria, l'attività di Bogliani per la corte sabauda si fece intensa: per Carlo Alberto eseguì importanti commissioni, tra cui il monumento a Pietro Micca, collocato in origine nel cortile dell'Arsenale (1834-1837), e per il Castello di Racconigi (oltre alla statua oggetto di schedatura) le statue di San Camillo (n.inv. 8790) e di San Francesco da Paola (n. inv. 8791) scolpite per la cappella della Margaria. Che lo scultore fosse pratico di soggetti mitologici è testimoniato dalla presenza nel 1842, presso la seconda esposizione di Belle Arti di Torino, di alcune sue opere classiche, tra cui un bassorilievo con Amore e Psiche e soprattutto una statuetta in terracotta di Vertumno, bozzetto per una statua all'epoca già presente nel suo studio, come si evince dalla cronaca riportata dalla rivista "Il Liceo. Giornale di Scienze e Letteratura" del giugno 1843 (Anno I, n.23, p. 178). Nello stesso anno (1842) verrà nominato insegnante aggiunto alla cattedra di scultura tenuta da Giuseppe Gaggini presso l'Accademia Albertina di Torino; è probabile che l'incontro con Gaggini, che era certamente a conoscenza della statua di Vertumno presso lo studio del collega e che per il cantiere di Racconigi realizzerà proprio la statua di Pomona, potesse aver favorito la sua partecipazione alla decorazione della sala da pranzo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100404956
  • NUMERO D'INVENTARIO R 4898
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2018
  • ISCRIZIONI piedistallo, lato sinistro - PR.G.BOGLIANI 1844 -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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