Maria Josè di Sassonia Coburg Gotha

rilievo post 1930 - ante 1930

Il personaggio è rappresentato di profilo, con lo sguardo rivolto verso destra, taglio al di sopra della spalla. Porta i capelli raccolti al di sotto di un velo che scende sulle spalle. Il profilo è inscritto entro un tondo in marmo bianco di Carrara. La scultura poggia su un piano quadrato di onice

  • OGGETTO rilievo
  • MATERIA E TECNICA marmo di Carrara/ incisione
    marmo di Carrara/ lucidatura
    marmo di Carrara/ scultura
    onice/ sfaccettatura
  • ATTRIBUZIONI Sessa, Carlo (1909/1975): scultore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il medaglione rappresenta Maria Josè del Belgio (Ostenda, 1906-Ginevra, 2001), figlia del re del Belgio Alberto e di Elisabetta di Baviera. Conobbe Umberto II sul finire della Prima Guerra Mondiale durante la visita della famiglia reale belga al fronte italiano; i giovani principi furono infatti condotti in visita a Padova ed a Venezia, dove furono immortalati in alcune immagini che li ritraggono in piazza san Marco insieme alle sorelle di Umberto. Per preparare il suo avvenire italiano, fu iscritta al collegio della Santissima Annunziata di Poggio Imperiale, dove studiò dal 1917 al 1919. Fu amante della letteratura e della musica, passioni che la coinvolsero per tutta la vita. Il matrimonio avvenne l’8 gennaio del 1930 a Roma. La coppia arrivò nella loro residenza ufficiale, il Palazzo Reale di Torino, il 2 febbraio successivo acclamati dalla folla che delimitava il percorso sin da Porta Nuova. Rimasero nell’antica capitale subalpina sino al novembre del 1931 quando si trasferirono a Napoli dove poi nacquero i loro figli: Maria Pia, Vittorio Emanuele, Maria Gabriella e Maria Beatrice. La Principessa non nascose troppo le sue idee antifasciste: il 26 luglio 1943, all’indomani della caduta di Mussolini scrisse nel suo diario: “Giornata di giubilo per il grande avvenimento […] La gente per la strada strappa tutti i fasci che vede. Sui muri, nei negozi, nei tram tutti inneggiano all’esercito”. Fece la crocerossina, si recò più e più volte in visita presso ospedali, orfanotrofi, centri per gli sfollati e visitò aree disastrate come il quartiere di San Lorenzo a Roma dopo il terribile bombardamento. Il 9 maggio del 1946 divenne regina. Stette al fianco del marito nel difficile mese di regno ma il 6 giugno, all’indomani del referendum istituzionale, dovette lasciare l’Italia a bordo dell’incrociatore Duca degli Abruzzi. Descrisse quel momento nel suo diario: “Rivedo gli ufficiali che scattano sull’attenti, ricordo i loro occhi lucidi. Avevo la gola stretta. Difficile partire in quel modo. Difficile dimenticare di essere una regina, anche se ero una regina che se ne andava per sempre”. Fu concepito, unitamente al pendent, rappresentante il consorte della sovrana, Umberto II, per rappresentare la coppia dei principi di Piemonte. Il volto giovanile di entrambi e la presentazione della donna con il capo coperto dal velo, al di là delle suggestioni neo quattrocentesche a cui gli artisti del “Novecento Italiano” potevano essere particolarmente sensibili, potrebbe alludere al suo abbigliamento in occasione del matrimonio, celebrato nel 1930 nella cappella Paolina del Quirinale a Roma. Entrambi i ritratti, da allestire affrontati, come un dittico antico, sono firrmati “C. Sessa”, permettendo così di restituire il lavoro allo scultore milanese Carlo Sessa. I due eleganti pro li entro medaglione ri ettono i caratteri tipici della produzione dell’artista, specializzatosi nella lavorazione a bassorilievo e nella ritrattistica con aulici richiami all’antico, ma anche di estrema modernità nella sua essenzialità di linee secondo una lezione che a Milano, negli anni della formazione di Sessa, veniva magistralmente sviluppata da Adolfo Wildt
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399752
  • NUMERO D'INVENTARIO R 8484
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI verso, formella, a destra - R 8484 (giallo) - capitale - a pennello - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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