reliquiario, opera isolata - manifattura Italia centro-settentrionale (prima metà sec. XIX)

reliquiario, post 1801 - ante 1850

Al centro del piano è posto un medaglione in cera di formato ovale, parzialmente abraso, figurato al centro probabilmente con le figure di due santi, l’uno maschile, barbato e l’altra una religiosa. Intorno ad esso piccole strisce di carta dorata e colorata, variamente ripiegate, definiscono un decoro composto da una doppia cornice ovale, immediatamente prossima al medaglione, e da un motivo a girali vegetali, foglie, fiori e racemi, disposti simmetricamente al di qua e al di à di una cornice mistilinea, che occupa l’interno piano sino alla cornice. La composizione è posta entro una cornice in legno, intagliato e dorato, di formato e luce rettangolare, chiusa da vetro. Tipologia a cassetta. Battuta liscia; doppia fascia modanata

  • OGGETTO reliquiario
  • MATERIA E TECNICA cera/ fusione
    carta a mano/ coloritura
    carta a mano/ argentatura
  • MISURE Profondità: 4.5 cm
    Altezza: 45.4 cm
    Larghezza: 39 cm
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Italia Centro-settentrionale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il reliquiario presenta solamente contrassegni inventariali relativi alle campagne di catalogazione dei beni del castello di Racconigi. Si deve presumere, pertanto, che l’oggetto sia qui pervenuto per dono o per acquisto durante i decenni in cui il principe di Piemonte, e poi ultimo re d’Italia, Umberto II raccolse in questa sede le sue collezioni pittoriche, primariamente dedicate all’iconografia e alla storia sabauda, ma anche opere di soggetto sacro, in particolare sindonico, e oggetti di carattere devozionale, come nel caso in esame. La tipologia del reliquiario è quella, cosiddetta, a paperole, in produzione tra XVIII e XX secolo, in particolare presso enti monastici femminili e spesso oggetto di dono a benefattori. La reliquia collocata al centro è, di fatto, un medaglione in cera. La forte abrasione della superficie non permette di sciogliere l’iscrizione che lo profila, né di distinguere nettamente le due figure di santi rappresentati, individuabili per la presenza dell’aureola. E’ possibile distinguere, sulla sinistra, un santo barbato in saio, forse, Antonio abate, e sulla sinistra una santa monaca, come si intuisce dal velo portato sul capo, ma non si riconoscono altri attributi. Ad un’analisi formale, è possibile ipotizzare che esso sia stato prodotto nel corso dell’Ottocento. Per quanto attiene alla provenienza del medaglione, si deve ritenere, come avvenuto per secoli, che si tratti di cera estratta dal cero pasquale benedetto dal pontefice da cui si ricavavano, appunto, sin dal IX secolo, i cosiddetti ‘Agnus Dei’, ossia medaglioni che portavano su una faccia (in questo caso non visibile) l’immagine dell’agnello e dell’altra un soggetto sacro a scelta, spesso mariano o un santo canonizzato dal pontefice in carica
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399721
  • NUMERO D'INVENTARIO R 985
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI verso, cornice, a sinistra - R 985 (giallo) - numeri arabi, capitale alto-basso -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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