Ritratto di Ludovica Cristina di Savoia

dipinto post 1680 - ante 1692

Il personaggio è rappresentato a mezzo busto, con taglio poco al di sotto del punto vita. Il busto e il viso, opposti, sono ruotati di lieve tre quarti. Lo sguardo è rivolto verso l’osservatore. Porta una parrucca con scriminatura centrale, capelli semi raccolti, con alcuni boccoli che ricadono sulle spalle. Indossa una veste dall’ampio scollo, profilato in pizzo e ornato da un gioiello con brillanti e pendenti a goccia in perle, analoghe agli orecchini. Il punto vita dell’abito, in tessuto operato con motivi floreali, è sottolineato da una cintura in materiale prezioso. Sulle spalle poggia un mantello di velluto foderato di ermellino bordato con motivo a ricamo a nodi Savoia alternato a brillanti. Sfondo unito di colore scuro. La tela è posta entro una cornice di profilo e luce rettangolare in legno intagliato, verniciato e dorato. Tipologia a cassetta. Battuta liscia, fasce modanate

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • ALTRE ATTRIBUZIONI ambito fiammingo
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Secondo quanto indicato sul telaio, con una iscrizione che richiama quelle fatte apporre da Umberto II di Savoia nei primi decenni del Novecento, il personaggio rappresentato sulla tela è la principessa Ludovica Cristina (Torino, 1629-1692), figlia di Vittorio Amedeo I e di Cristina di Francia. A seguito degli accordi di pace stipulati nel 1642 alla conclusione della guerra civile tra Madamisti e Principisti per la successione del ducato, tra le clausole vi fu il contratto di matrimonio tra la giovane e lo zio Maurizio di Savoia. Dopo il matrimonio e sino alla morte del principe, la coppia visse prevalentemente a Nizza. Dopo il 1657 Ludovica ereditò i beni del marito tra cui la vigna, oggi nota come Villa della Regina, nella collina di Torino. Si distinse per diversi atti di mecenatismo, anche per altari di patronato nelle chiese torinesi di San Lorenzo e di San Francesco da Paola. Lasciò erede dei propri beni la duchessa e poi regina Anna d’Orleans. In considerazione dei caratteri della moda, propria degli ultimi decenni del Seicento, e delle forme piuttosto corpulente della principessa, il dipinto dovette essere eseguito tra il nono e l’ultimo decennio del XVII secolo. Benché molto ammalorata, l’opera mostra una più che discreta qualità nella rese del volto e dell’abbigliamento, in particolare del mantello, dove il decoro evidenzia l’appartenenza dinastica dell’effigiata. Difficilmente riconducibile ad un artista attivo per la corte tra quelli noti, l’opera potrebbe ricondursi a un pittore di ambito fiammingo, transitato presso la capitale nel periodo in esame; in questo ambito vale la pena di ricordare il passaggio del celebre Jacob Ferdinand Voet nel 1682. La tela è allestita all’interno di una ampia serie iconografica sabauda che include principalmente opere risalenti al XVII secolo, benché esse rappresentino esponenti del casato a partire dall’età medievale. La maggior parte dei dipinti pervennero in questa sede a seguito del dono del castello di Racconigi al principe di Piemonte Umberto di Savoia da parte di suo padre, Vittorio Emanuele III, nel 1929. Il primo volle collocare in questa residenza, analogamente a quanto dispose per i suoi appartamenti in Palazzo Reale a Torino, le sue raccolte di iconografia sabauda e dinastica, con attenzione anche alle famiglie regnanti che, nei secoli, avevano stretto alleanza con Casa Savoia. Queste opere, collezionate a partire almeno dal 1919, pervennero a Racconigi per selezione dall’arredo di altre residenze sabaude dei territori ereditari o acquisite dopo l’unità d’Italia, oppure furono donate o ancora acquistate sul mercato antiquario, o da famiglie dell’aristocrazia piemontese e del territorio nazionale
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399649
  • NUMERO D'INVENTARIO R 4861
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI verso, tela, in alto, a destra - R 4861 (giallo) - corsivo alto-basso - a matita - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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