Ritratto di Emanuele Tommaso di Savoia-Soissons

dipinto, post 1710 - ante 1749

Il personaggio è rappresentato a mezzo busto, con taglio poco al di sotto del punto vita. Il corpo è dipinto di lieve tre quarti, il viso, quasi frontale, con lo sguardo rivolto verso l’osservatore. Porta una parrucca con riccioli che scendono sino alle spalle. Indossa la camicia con le maniche bordate di pizzo, lo jabot che fuoriesce da un petto di corazza. Esso è indossato al di sotto di una marsina profilata gallone in filo d’argento che si ripete anche sui paramediche. La marsina è parzialmente sbottonata per permettere l’inserimento della mano all’altezza del petto, e chiusa anche da una cintura con fibbia ornata da brillanti. L’altra mano, guantata, stringe l’elsa della spada, inserita nel fodero che pende dalla cinta. Di fianco, su una sorta di rilievo erboso, è appoggiato un tricorno con coccarda. Sullo sfondo, alture ricoperte di erba. A sinistra, su quella più alta, si intravede, in controluce, un cannone con una silhouette di fianco. In quel punto si apre anche uno squarcio di luce tra le nubi plumbee che solcano interamente l’ampio brano di cielo. La tela è posta entro una cornice, in legno intagliato e dorato, di formato e luce rettangolare. Tipologia a gola. Battuta perlinata; fascia centrale liscia, fascia esterna ornata in pastiglia com minuto motivo floreale stil

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 89.5 cm
    Larghezza: 68.5 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’esistenza di una collezione iconografica della dinastia dei Savoia-Carignano e dei suoi rami collaterali, è attestata a partire almeno dall’inventario redatto nel 1838 che riportava nella Sala di Ricevimento a sinistra di quella di accesso al secondo piano del castello la presenza di diciotto ritratti di principi e principesse di Carignano, muniti tutti di cornice in legno dorato con ornati in pastiglia e dotata di targa con l’iscrizione per il riconoscimento dell’effigiato. Questa tipologia di cornice è ancora riconoscibile in parte delle opere pittoriche esposte nella stanza 22. Lo stesso assetto è testimoniato nel successivo inventario del 1850, con l’incremento dei ritratti di Carlo Alberto e Maria Teresa di Toscana e di due tele di maggiore formato per i capostipiti, Maria di Borbone e il principe Tommaso, e poi nella Guida alla residenza di Giuseppe Casale, pubblicata nel 1873, dove si registrava anche la presenza, in questa stessa sala, dei ritratti dei più recenti esponenti del casato. L’inventario redatto da Noemi Gabrielli (1951) riporta una fuorviante, seppure dubitativa, identificazione del personaggio nel principe Tommaso, capostipite del ramo dei Savoia-Carignano. La storiografia successiva ha riconosciuto nel personaggio raffigurato Emanuele Tommaso di Savoia-Soissons (1687-Vienna, 1729), figlio primogenito di Luigi Tommaso di Savoia-Soissons e di Uranie de La Cropte de Beauvais, terzo e penultimo conte di Soissons e nipote del grande condottiero Eugenio che ne favorì la carriera presso la corte di Vienna. Dalla loro unione nacque il principe Eugenio Giovanni Francesco, morto nel 1734. La posizione del principe fu consolidata con il matrimonio, celebrato nel 1713, con la principessa Maria Teresa Lichetenstein (1694-Vienna, 1772) e dal conferimento, l’anno precedente, dell’onorificenza del Toson d’Oro. Il confronto con un dipinto noto che lo rappresenta, dipinto da David Richter, non presenta elementi di congruenza. Tuttavia, l’aspetto giovanile, il taglio dei capelli, l’uniforme e lo sfondo con un riferimento all’esperienza militare possono voler comunque suggerire questo personaggio. Poco coerente, tuttavia, rispetto alla biografia dell’effigiato, appare l’inserimento dell’onorificenza dinastica sabauda del collare dell’Annunziata, al fine di riconoscere nel personaggio un principe del sangue, elemento che induce a ipotizzare una stesura tarda del dipinto, forse, in analogia con l’epoca di fattura della cornice, utilizzata anche per altri esemplari presenti nella sala, collocabile ad una data di poco anteriore al 1838 quando l’assetto della sala con iconografia dinastica è registrato nell’inventario del castello
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399410
  • NUMERO D'INVENTARIO R 1622
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI verso, tela, in basso, a destra - R 1622 (giallo) - corsivo alto-basso -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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