reliquiario - a ostensorio, opera isolata - produzione piemontese (metà sec. XVIII)

reliquiario a ostensorio, 1740 - 1750

Mostra sagomata formata da elementi vegetali accartocciati e disposti asimmetricamente. Teca a luce circolare; la reliquia di Sant'Antonio da Padova poggia su un fondo rivestitio di velluto tagliato rosso. Fusto formato da elementi vegetali in forma di foglie stilizzate con elementi floreali al posto del nodo centrale. Da esso si dipartono due elementi a voluta, terminanti con ampio ricciolo che fungono da sostegni. Ad essi è incollata una base a sezione mistilinea di scarso spessore dalla quale, sul retro, si diparte un elemento verticale di sostegno al reliquiario

  • OGGETTO reliquiario a ostensorio
  • MATERIA E TECNICA legno/ intaglio/ argentatura
    seta/ velluto
    VETRO
  • MISURE Altezza: 38
    Spessore: 10
    Larghezza: 17.5
  • AMBITO CULTURALE Produzione Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Chiesa dei SS. Pietro e Andrea
  • INDIRIZZO Borgata S. Pietro, 4, Novalesa (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nessun reliquiario è indicato nell'inventario compilato all'atto d'acquisto del complesso abbaziale da parte della Provincia di Torino nel 1973. Nell'inventario del 1827 sono indicati, senza precisazione della reliquia contenuta, due "Reliquaires contenant reliques de cire en bois argentè, montes sur un bapied" ed altri due "Autre en bois vernicé, relevé en bosses", tra i quali è, forse possibile individuare l'esemplare in esame, (AST, Corte, Abbazie, Novalesa, mazzo 1, documenti antichi, Inventaire des ornaments, linges et meubles de l'eglise du monastère de la Novalèse") del 30 giugno 1827, G. Gentile, Antichi arredi della Novalesa, in Nuove scoperte alla Novalesa. Raccolta di studi presentati al convegno per il 1250esimo dell'atto di donazione di Abbone alla abbazia benedettina, "Segusium. Società di ricerche e studi valsusini" n. XIII, 1979, p. 103. Nessuna menzione di esso neppure nella nota degli oggetti che vennero consegnati a varie persone private alla soppressione del monastero del 1856, a a seguito delle leggi Siccardi, G. Lunardi, L'Abbazia di Novalesa nel secolo XIX, Pinerolo, 1996, pp. 149-158. Da un punto di vista stilistico, l'oggetto presenta una tipologia assai diffusa, tra la metà ed il terzo quarto del XVIII secolo, dal profilo elaborato e ricca ornamentazione ad imitazione delle contemporanee oreficerie, nell'area del Regno di Sardegna come testimoniano alcuni esemplari quali, un reliquiaro di S. Giovanni Battisa conservato presso la cattedrale di S. Giusto di Susa (S. Damiano, scheda n. 14, in C. Bertolotto, G. Amprino (a cura di), Il Tesoro della Cattedrale di San Giusto. Arredi sacri dal VII al XIX secolo, Torino, 1998, pp. 78-79) ed una coppia della Collegiata di Santa Maria della Stella a Rivoli, riconducibili all'ambito dell'intagliatore Alessandro Omma, attivo in quegli stessi anni anche per la parrocchiale di Carignano (S. Bombino, scheda n. 6, in G. Gritella, E. Zanone Poma (a cura di), Lignum docet. Scultura lignea devozionale da Rivoli e S. Antonio di Ranverso tra Gotico e Barocco, catalogo della mostra (Rivoli, Casa del Conte Verde, aprile-luglio 2002), Rivoli, 1992, pp. 40-41).Sant'Antonio da Padova (Lisbona 1190/95-Padova, 1231), francescano, è santo universalmente noto, predicatore insigne, Dottore della Chiesa universale, e taumaturgo, A. Rigoli, voce Antonio di Padova, in Bibliotheca Sanctorum, vol. II, Roma, 1962, pp. 156-188
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100210268
  • NUMERO D'INVENTARIO s.n
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE TO
  • DATA DI COMPILAZIONE 2003
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • ISCRIZIONI entro teca/ su cartiglio, in nero - Sant'Antonio da Padova - corsivo - a impressione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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