paramento liturgico, insieme - manifattura francese (?), manifattura italiana (?) (seconda metà sec. XVIII)

paramento liturgico,

Il parato è confezionato con pekin broccato. Il tessuto è decorato con bande verticali, di diversa larghezza, che si alternano sullo sfondo creando un motivo di ampie righe sulle quali si snoda un tralcio sinuoso fiorito e fronzuto. l tralci sono intervallati da bouquets floreali, posti a scacchiera e collocati fra piccoli rametti fronzuti

  • OGGETTO paramento liturgico
  • MATERIA E TECNICA seta/ pékin/ broccatura
  • LOCALIZZAZIONE Bolzano Novarese (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il tessuto appare una testimonianza della produzione tessile dell'ultimo quarto del Settecento, periodo in cui ai sontuosi decori "a meandro", si sostituiscono disegni molto più piccoli e inserite entro un gioco di bande e righe verticale che, proprio alla fine del secolo, costituiranno molto spesso l'unico elemento ornamentale (C. BUSS, Seta oro e argento. Le stoffe operate del XVIII secolo, Milano 1992, p. 115 La presenza dei bouquets e del tralcio fiorito ed il loro ruolo nella composizione ci permettono di proporre, per la stoffa di Bolzano, una collocazione cronologica all'ottavo decennio del XVIII secolo. Fra le testimonianze coeve, si possono menzionare i due frammenti, datati intorno al 1770-1780, della collezione Gandini (D. DEVOTI, G. GUANDALINI, E. BAZZANI, M. CUOGHI COSTANTINI e I. SILVESTRI, La collezione Gandini del Museo Civico di Modena, Bologna 1985, pp. 277-279, schede nn. 266, 269 di I. Silvestri), la pianeta, del 1770-1780, del Museo Diocesano Tridentino (D. DEVOTI, D. DIGILIO e D. PRIMERANO (a cura di), Vesti liturgiche e frammenti tessili nella raccolta del Museo Diocesano Tridentino, Trento 1999, pp. 164-165, scheda n. 114 di D. Digilio), il coevo frammento del Kunstgewerbemuseum der Stadt du Colonia, cfr. B. MARKOWSKY, Europäische Seidengewebe des 13.-18. Jahrhunderts, Colonia 1976, p. 350, n. 636), il frammento, collocato intorno al 1770-1790, della collezione Keir(M. KING e D. KING, European Textiles in the Keir Collection 400 BC to 1800 AD, Londra-Boston 1990, p. 287, n. 220), il frammento, datato al 1775-1780, della collezione Ratti (C. BUSS, Seta oro e argento. Le stoffe operate del XVIII secolo, Milano 1992, pp. 128-129), il velo da calice della chiesa di San Donato di Genova, collocato nel 1770-1775 (M. CATALDI GALLO (a cura di), Arte e lusso della seta a Genova dal '500 al '700, catalogo della mostra di Genova, Torino 2000, p. 245, scheda n. 116 di L. Lagomarsino) e, infine, il più recente; parato, datato al 1785, della collezione Cini di Venezia (D. DAVANZO POLI, La collezione Cini dei Musei Civici Veneziani. Tessuti Antichi, in "Civici Musei Veneziani d'Arte e di Storia. Bollettino", n. 1-4, 1989, p. 187, scheda n. 169). Una datazione intorno all'ottavo decennio del secolo è confermata anche dall'impiego dell'armatura pekin, creata e assai apprezzata proprio a partire dal 1770 circa (D. DEVOTI e G. ROMANO (a cura di), Tessuti antichi nelle chiese di Arona, catalogo della mostra, Torino 1981, p. 199; M. CUOGHI COSTANTINI, I tessuti del '700: la seduzione della tecnologia, in D. DEVOTI, G. GUANDALINI, E. BAZZANI, M. CUOGHI COSTANTINI e I. SILVESTRI, La collezione Gandini del Museo Civico di Modena, Bologna 1985, p. 52; R. ORSI LANDINI, Materia e forma: tssuti e fogge del vestire femminile nei secoli XVII e XIX, in Costume /4, Firenze 1990, p. 13); Il tessuto nacque, molto probabilmente, per l'abbigliamento femminile, come testimonia la "robe à la française" della Galleria del Costume di Firenze (La Galleria del Costume /4, Firenze 1990, pp. 30-31, scheda n. 2 diS. Ricci; C. SISSI e C. CHIARELLI (a cura di), Eleganze della moda fra '700 e '800. Abiti storici dalla Galleria del Costume di Palazzo Pitti, catalogo della mostra di Masino, Milano 1997, pp. 67-68, scheda n. 6). In assenza di documenti, si attribuisce in modo dubitativo il tessuto a maestranze italiane
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100205602-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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