San Crispino e San Crispiniano

dipinto, 1800 - 1824

Il dipinto raffigura a sinistra San Crispino, seduto al tavolo di lavoro con la taglierina, forbici e punteruolo, a destra il più giovane San Crispiniano mentre legge un libro. Ambedue indossano il grembiule dei calzolai e dei lavoratori del pellame. Sopra i due santi, un angelo ignudo regge la palma del martirio; in primo piano, di fronte ai santi, un altro angelo volge le spalle a chi guarda. Alle spalle di S. Crispino si intravede l'immagine di una donna col bambino, probabilmente la Madonna, appesa come fosse un dipinto nel dipinto. Alle spalle di San Crispiniano, oltre la finestra, un uomo inginocchiato in preghiera sta per essere decapitato con la spada, probabilmente un riferimento alla morte dei due santi. Prevalgono le tinte ocra-giallo

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 207
    Larghezza: 146
  • AMBITO CULTURALE Ambito Novarese
  • LOCALIZZAZIONE Oleggio (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto proviene dalla sacrestia della Chiesa parrocchiale di Oleggio (rif. oralm. dal parroco, p. A. Mozzetti); apparteneva quindi all'antica parrocchiale demolita nella metà del secolo passato per la costruzione del nuovo edificio antonelliano. In base agli attributi dipinti le due figure maschili sono da riconoscersi nei due santi protettori dei calzolai: Crispino e crispiniano. La palma retta dall'angelo ricorda il martirio di uno di essi, avvenuto per decapitazione, come è illustrato nel riquadro a destra. La tela e alcuni documenti d'archivio testimoniano nell'Oleggio settecentesca l'esistenza della corporazione dei calzolai, (A.P.O., SS. Sacramento, 1756). Si hanno notizie invece precise sull'arrivo ad Oleggio delle reliquie dei Santi attraverso una memoria ms. sul retro dell'autentica datata 1758: si tratta delle "...membra e artiaule ex ossibus S. Crispini e Crispiniani..."...da Bologna ricevute in oleggio le dette S. Reliquie da Sig. Calzolari in favore del P.dre Michele d'Oleggio capucino F.llo in secholari del sig. Michele Franc.co Travelli 5(APO, Reliquie autentiche, 8 febbraio 1758). La venerazione di tali santi risulta quindi più antica dell'opera conservata in Museo, che si è rivelata di pregevole fattura in seguito al restauro effettuato nel 1985 da A. Mascheroni di Milano. Non è documentato l'autore, forse novarese o anche milanese (esistono nelle Chiese oleggesi molti dipinti di pittori milanesi) formatosi nell'ambito della cultura milanese accademica dell'inizio del XIX secolo. Potrebbe essere ricondotto a un pittore educato al gusto di Andrea Appiani, anche se una certa rigidezza nella pennellata lo allontana dall'abilità del maestro. Nell'opera qui analizzata risalta una certa freddezza nella resa compositiva delle figure che paiono come cristallizzate, quasi in contrasto con le tinte ocra che prevalgono nella tela, non priva di richiami iconografici più antichi nella figura dell'angelo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100046422
  • NUMERO D'INVENTARIO 122
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1800 - 1824

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE