reliquiario - a ostensorio, opera isolata di Lavy Lorenzo (sec. XVIII)

reliquiario a ostensorio,

Su una base di legno, triangolare, ad angoli smussati e lati curvilinei, poggia il reliquiario, che ha anima di legno rivestito sulla fronte di una lamina d'argento sbalzata e cesellata, fissata da chiodini. Questa ha piedi a ricciolo e voluta di foglie, base a cartella molto schiacciata, chiusa da fogliami e nastri a ricciolo, con un ventaglio rocailles al centro in basso e fondo a rete. Il fusto, sottile, ripete, rovesciati, i motivi della base, culminando in una cornice modanata su cui poggia la mostra; questa ha forma di cartella polilobata, con grandi orecchie ornate all'esterno da una cascata fitomorga e all'interno da smerlature rocailles e conchiglie. In alto, ai lati, due teste di cherubini, sopra, una corona trattiene due palme, il pastorale, la croce ed è sormontata da una mitra vescovile

  • OGGETTO reliquiario a ostensorio
  • MATERIA E TECNICA argento/ cesellatura/ sbalzo/ fusione/ laminazione/ punzonatura
    CARTA
    CRISTALLO
    legno/ intaglio/ verniciatura
  • ATTRIBUZIONI Lavy Lorenzo (1720/ 1789)
  • LOCALIZZAZIONE Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Al n. 12 dell'Inventario dei beni della Confraternita datato 1782 è segnalato, fra l'argenteria, "un Reliquiario d'argento con l'anima di bosco che serve per l'esposizione della Reliquia di S. Biaggio", che non c'è ragione di non ritenere riconoscibile nell'esemplare in esame. I motivi decorativi e il modello si adattano molto bene ad una data anteriore al 1782, sia per la commistione di elementi rocaille e di simmetria ormai classicista, che trova paralleli nell'intaglio del terzo quarto del secolo, sia per la presenza di motivi, come le palme e il nastro, ricorrenti nell'ornato di quegli anni (al di là del significato simbolico specifico). Il marchio d'assaggio corrisponde a quello identificato dal Bargoni (A. Bargoni, Mastri orafi e argentieri in Piemonte dal XVII al XIX secolo, Torino, 1976, p. 26) come appartenente a Giacomo Francesco Gattinara, assaggiatore dal 1749 al 1766 impegnato esclusivamente a lavorare per la Zecca di Torino. Il punzone dell'argentiere è lo stesso per cui il Bargoni (A. Bargoni, Argenti, in V. Viale (a cura di), Mostra del Barocco piemontese, catalogo della mostra (Torino), 1963, vol. III, ad vocem), propose l'identificazione in Lorenzo lavy, nominato incisore delle Regie Zecche nel 1750 e morto nel 1789. I confronti con gli oggetti siglati in questo modo presenti alla Mostra del Barocco piemontese del 1963, tutti compresi entro il 1778, in base ai marchi d'assaggio, permettono di individuare una affinità maggiore, per gusto e moduli ornamentali (il disegno scattante dei riccioli, l'improvvisa spezzatura dei contorni) con la famosa paiola di Vienna (nella mostra del 1963 al n. 136) che i marchi della Zecca di Torino collocano tra il 1753 e il 1775. Quest'arco di tempo sembra si adatti benissimo al reliquiario e ai dati esterni ad esso fino ad ora noti
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100034465
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI teca/ in basso/ su cedula - S. Blasii E. M - corsivo - a penna - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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