centro storico, agricolo, Martignano (seconda metà XIII)

Martignano, XIII seconda metà

Il nucleo originario di Martignano si sviluppò in prossimità di alcune strade di collegamento: la Via Vecchia Caprarica che si congiungeva con Largo Pozzelle e la Via Vecchia Sternatia, corrispondente alla odierna Via Mendole e Via San Nicola, dove sorgeva la chiesa omonima ricordata nella Visita Pastorale del 1537. L’abitato, di forma ovoidale ed originariamente delimitato da Via San Nicola, Via Chiesa e Largo Palmieri si sviluppava lungo un asse principale, la via Chiesa dove si concentrano gli edifici più importanti

  • OGGETTO centro storico agricolo
  • CARATTERI AMBIENTALI Martignano è un centro agricolo del Salento meridionale situato nell'altipiano a sud-est di Lecce, su una serra pianeggiante che corre da nord-ovest a sud-est, da Caprarica verso Martano. Città consolidata caratterizzata da margini fisici naturali e artificiali dista 16 km a sud-ovest dal capoluogo Lecce. Situata ad un’altitudine di 90 m s.l.m. su un suolo di tipo terre rosse bauxitiche e bauxiti
  • LOCALIZZAZIONE Martignano (LE) - Puglia , ITALIA
  • INDIRIZZO Via Roma, Martignano (LE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE I primi documenti scritti relativi al sito di Martignano risalgono alla seconda metà del 1200, sotto gli Angioini: Martignano insieme a Sternatia va in feudo a Simone Belvedere, sposo della figlia di re Carlo I. Il sito era però sicuramente frequentato anche in età romana, rientrando nel sistema di centuriazione comprendente Martano, Corigliano e Soleto. Sorgeva sulla via Traiana Calabra, che collegava Lecce con Otranto e sull’antico asse che congiungeva Roca Vecchia con Santa Maria al Bagno. Il sito, denominato nei documenti antichi Martignano Greacorum, conobbe un consistente aumento demografico intorno al IX e X secolo. Nel 1300 passa a Guglielmo Stendardo e in seguito venduto a Vallechino de Iserio. Alla sua morte il feudo ritorna alla Contea di Lecce, ai conti Gualtieri e Isabelle di Brienne. Viene poi venduto ai d’Enghien e nel 1434 donato a Angelo Effrem. Alla fine del XV secolo il villaggio è probabilmente ripopolato da albanesi, ma questa è un'ipotesi che non trova molti sostenitori. In seguito anche il sindaco di Martignano giura fedeltà agli aragonesi, ed il barone Effrem di Martignano ottiene l'esenzione della decima delle olive. Dal Cinquecento in poi si susseguono diverse famiglie alla proprietà del feudo di Martignano; da ricordare sono la famiglia Pignatelli, i Palmieri, i Pisanelli ed infine i Granafei con cui finisce l'epoca dei feudatari. A cavallo dei secoli XVI e XVII, Martignano risulta un insediamento di poco conto, in cui si avverte un imponente calo demografico. La famiglia Palmieri dovette vendere il feudo di Martignano ai duchi Pisanelli, restando marchesi titolari. I Pisanelli, spesso fisicamente lontani, appaiono interessati esclusivamente allo sfruttamento del feudo, ma non ad una sua crescita. Sul finire del settecento il paese, in cui vivono appena 530 anime, mostra "abitazioni dirute totalmente", in particolar modo per "l'emigrazione" in altri luoghi, e si ritrova in uno stato di precarietà, miseria, di indolente tradizionalismo, di soggezione. Nel frattempo il feudalesimo va esaurendosi: gli ultimi signori di Martignano sono Giovanni e Giuseppe Maria Granafei che rinunzia, nel 1800, a favore di Donato Granafei. Giunge il 1806 e finisce l'era dei feudatari; Donato Maria diventa liberale. Siamo così entrati nell'Ottocento e nei primi anni Martignano, con i suoi 536 abitanti, continua a restare immobile e minimamente intaccata dalle novità rivoluzionarie francesi e partenopee. Ma in quegli anni è pure soppressa la secolare autonomia di Martignano, che perciò si vede aggregata dal 1808 al 1832 alla centrale Sternatia, più popolosa ed importante. Con il ripristino della sede comunale non si notano ancora segni di una vigorosa rinascita e di un rapido sviluppo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1600365596
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
    (2)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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