centro storico, collinare, Roseto Valfortore (VIII)

Roseto Valfortore, 752 - 752

Città consolidata caratterizzata da margini fisici naturali e artificiali, situata a sud-ovest rispetto a Foggia. Presenta funzioni di culto, di frequentazione, produttive, artigianali e residenziali. I collegamenti interni sono pedonali e carrabili. Sorge in posizione panoramica, su un’alta collina ai confini con la Basilicata e la Campania. Sorge a 650 metri di altezza sui monti del Preappennino Dauno, nell'alta valle del Fortore, fiume che nasce proprio in questo territorio dai contrafforti di Monte Vento, vicino Monte Cornacchia, vetta più alta della Puglia con i suoi 1151 metri

  • OGGETTO centro storico collinare
  • CARATTERI AMBIENTALI Centro dei monti Dauni, situato ad un’altitudine di 650 metri, alle falde occidentali del monte Stilo, nell’alta valle del Fortore
  • LOCALIZZAZIONE Roseto Valfortore (FG) - Puglia , ITALIA
  • INDIRIZZO Via Piazza Vecchia, Roseto Valfortore (FG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il borgo appartiene allo spartiacque campano e infatti, da sempre, ha culturalmente un’identità irpino-sannita. Questa identità trova riscontro nella sua storia più antica. Probabilmente il sito dell’attuale abitato, citato per la prima volta nel 752 in un documento longobardo, era già utilizzato per attività agricolo-pastorali da popolazioni preromane. Il territorio, reso fertile dalla presenza di numerose sorgive, era ideale per impiantarvi varie attività, quali la coltivazione di ortaggi e il pascolo, che ancora oggi sono il vanto delle produzioni locali. Dopo l’epoca normanno-sveva, in cui Roseto è citata in qualche sporadico documento, durante la dominazione angioina vengono riunite le popolazioni sparse nel territorio circostante e comincia a formarsi un abitato più consistente. Inizia così un periodo di maggiore prosperità, durante il quale Roseto diviene feudo della famiglia dei Di Capua, vicina ai d’Angiò. Ancora nel XVI secolo è un Di Capua, il marchese Bartolomeo III, che edifica il Palazzo, dominato da un massiccio torrione, e la bella Chiesa Madre di Santa Maria Assunta. Di particolare interesse, oltre ai due portali d’ingresso, il simulacro di San Modestino Martire, una pregevole acquasantiera e la statua della Madonna delle Grazie del maestro napoletano F. Citarelli. La Chiesa Madre insiste sulla via “Piazza Vecchia” che costituisce la spina dorsale dell’impianto del vecchio centro storico, che con le stradine lastricate e gli stretti passaggi rievoca la dimensione medievale del borgo. Fuori del centro antico si conservano altri edifici di interesse storico-religioso quali le chiese di San Nicola, di San Rocco e di San Filippo. Quest’ultima custodisce un prezioso busto di argento massiccio di San Filippo Neri, patrono del paese
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1600365378
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Barletta-Andria-Trani e Foggia
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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