centro storico, collinare, lineare, Ascea, Scio (denominazione storica), Scia (denominazione storica), La Scia (denominazione storica) (XI)

Ascea, XI

Il centro storico di Ascea, d’impronta medievale, è caratterizzato da stradine strette e lastricate, su cui si affacciano palazzi baronali con bei portali, tra cui il Palazzo Maresca, il palazzo Alario e il palazzo Ricci-De Dominicis, ampliato nel ‘700 ma con nucleo collegato ai primi insediamenti, quando Velia era stata abbandonata ed alcuni abitanti si trasferirono sulle colline allo scopo di difendersi dalle incursioni dei Saraceni. In posizione centrale la Chiesa madre di San Nicola da Bari di origine tardo seicentesca

  • OGGETTO centro storico collinare, lineare
  • CARATTERI AMBIENTALI Centro posto a sud della provincia di Salerno, situato tra la valle del torrente Fiumarella e quella del torrente Fiumicello, su una collina a circa 235 m s.l.m., da cui si gode una vista panoramica della propria “Marina” e delle rovine dell’antica città di Velia. È inserito nel Parco nazionale del Cilento e del Vallo di Diano e appartiene alla Comunità montana del Lambro e Mingardo
  • LOCALIZZAZIONE Ascea (SA) - Campania , ITALIA
  • INDIRIZZO Via A. Focilli, Ascea (SA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il più antico insediamento si costituì nel 540 a.C., allorquando un manipolo di calcidesi, per non cadere sotto il dominio dei persiani, dopo aver vagato per venti anni, si stabilì qui, chiamando Elea la nuova patria e dotando l'insediamento di fortificazioni e di due porti. La nuova città, che godeva di un’ottima posizione geografica, costruita com’era su un promontorio roccioso facilmente difendibile e poco distante dal mare, acquisì prestigio e si distinse nella storia intellettuale per una scuola filosofica, detta appunto Eleatica, le cui origini possono collegarsi a quella della città medesima. L’antica città, il cui nome fu poi mutato in Velia, sfuggì alla conquista dei Lucani, ma dovette arrendersi a Roma, sotto la cui dominazione fu trasformata in un centro di villeggiatura frequentato da importanti personalità, come Cicerone e Orazio. La sua decadenza può attribuirsi alle invasioni dei Saraceni (sec. VIII-IX). Successivamente conobbe una lenta decadenza, probabilmente a seguito delle invasioni dei Saraceni (sec. VIII-IX)., a causa della quale se ne perdono addirittura le tracce nella documentazione superstite. In età normanna, sulla vetta del colle, fu costruito un castello e un villaggio, detto Castellammare della Bruca, che si sovrappose e, in parte, distrusse le antiche strutture greche: fu completamente abbandonato nel ‘600. L’attuale abitato nacque probabilmente intorno all'anno 1000, e la popolazione crebbe per il trasferimento degli abitanti dell'insediamento medioevale di Castellammare della Bruca causa il diffondersi della malaria per l'impaludamento della piana dell'Alento. Come parte della baronia di Castellammare La Bruca-Velia, il borgo di Ascea fu probabilmente donato da Federico II di Svevia a Gualtiero de Cicala; fu in seguito possesso di Aurelio del Balzo (XIV secolo) e poi di Francesco Sanseverino fino al passaggio alla famiglia Maresca, feudatari a seguito della "fellonia" di Tommaso Sanseverino (congiura dei Baroni del 1450 circa). Ascea partecipò ai moti cilentani del 1828, a seguito dei quali fu processato e giustiziato il notabile locale Teodosio De Dominicis
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500916334
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avellino
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
    (2)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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