Torre San Domenico - Casa domenicani

Napoli, 1775 - 1886

L'impianto dell'agglomerato, a meno delle superfetazioni, è riconducibile ad una geometria rettangolare costituita da due corpi continui a forma di ‘L’ contrapposti e delimitanti un’aia/cortile. Vi si accede attraverso un arco a tutto sesto: da qui scale, perlopiù esterne, permettono di utilizzare l'unico piano sovrapposto al P.T. Sul lato opposto a quello di ingresso è l'insieme meglio qualificato, data la sua funzione dominante nel contesto originario: da una parte e dall'altra della torre cinquecentesca sono la chiesetta e la casa dei Padri. Quest'ultima a pianta rettangolare doveva essere coperta da un tetto a doppio spiovente e doveva interessare un unico piano al di sopra del terreno. Attualmente il tetto è del tutto scomparso, mentre il muro perimetrale prospiciente il cortile è servito a chiudere uno dei lati di “vani” che gli si sono addossati. Le altre ali sono una caotica sovrapposizione di interventi spontanei dettati da necessità di accrescimento. Gli ambienti così ricavati sono in parte riservati ad abitazione, in parte all'alloggio di diverse specie di animali (stalle ,pollai, porcili…)

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