Trasanello (insediamento villaggio)

Matera, Neolitico-età del Ferro

Il sito di Trasanello Cementificio, individuato da G. Lionetti e V. Camerini, è stato indagato nel 1997 dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Basilicata. Gli scavi hanno definito, mediante l’apertura di 11 saggi, l’estensione del villaggio e di un fossato, parzialmente interrotto da rifacimenti successivi. Le nuove ricerche (2007-2011), condotte sotto la direzione Soprintendenza per i Beni Archeologici della Basilicata in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Archeologiche dell’Università di Pisa, hanno interessato la parte orientale e settentrionale del villaggio con l’apertura di 7 saggi. Il più antico impianto del villaggio è riferibile al Neolitico antico, durante il quale è stata realizzata l’opera di escavazione del fossato che recingeva l’abitato. Il fossato allo stato attuale rappresenta l’unico elemento strutturale; sulla base dell’associazione dei materiali - ceramiche decorate a impressione e graffito sottile (stile Matera-Ostuni) - l’abitato s’inquadra in una fase recente della Cultura della Ceramica Impressa, posteriore alla fase III di Trasano e contemporanea alla fase II di Tirlecchia. Una fase di occupazione durante il Neolitico medio è testimoniata dal rinvenimento di ceramica figulina dipinta a bande rosse, probabilmente tale materiale proviene dall’area interna, dove tuttavia non si sono conservate evidenze archeologiche a causa del forte dilavamento. Allo stato attuale delle ricerche non sembra documentata la presenza di ceramiche della Cultura di Serra d’Alto. In seguito all’obliterazione del fossato l’area vede un prolungato periodo di abbandono. Durante la media età del Bronzo (facies appenninica) si assiste ad una nuova risistemazione dell’abitato attestata dall’identificazione di due capanne. Infine la presenza dei tumuli e delle tombe a grotticella documenta una continuità di frequentazione durante l’età del ferro

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