Domus dei Mosaici (villa, struttura abitativa)

Corfinio, post 100 a.C - ante 100 d.C

Due muri continui in opera cementizia a scaglie di calcare e ciottoli e paramento in una specie di incerto, distanti tra loro 100 piedi romani definiscono i lati lunghi. Sul lato sud-ovest la struttura è chiusa da un altro analogo muro, mentre una fila di ambienti aperti (tabernae) con essa non comunicanti, si affacciano sulla strada. A nord-est, invece, si colloca un vasto giardino rettangolare, porticato su almeno tre lati. Il monumento, del quale è stata individuata la larghezza (m 29.83), ma non ancora la lunghezza (sicuramente superiore ai m 50 fino ad ora riportati alla luce), si compone oltre che del vasto giardino, di cinque ambienti, allineati sul lato sud-ovest (a-e) delimitati da murature in laterizio, tre dei quali (a, c, d) caratterizzati da una ricca pavimentazione musiva. Gli ambienti b e c hanno restituito ancora in situ lacerti della decorazione parietale: frammenti dello zoccolo imitanti lastre marmoree l'uno e tenui tracce nel basamento laterizio addossato alla nicchia sul fondo del vano l'altro. Il vano c, quadrangolare, situato al centro del lato sud-ovest del complesso è carattterizzato dalla presenza di un'esedra semicircolare al centro della parete di fondo, mentre il vano d, con analoga pianta quadrangolare, ha sul frondo un'esedra rettangolare. L’area scoperta del peristilio è risultata arricchita dalla presenza di un sistema articolato e pluristratificato di vasche e fontane, disposte sull'asse centrale longitudinale della struttura, e da una piccola struttura a pianta rettangolare (f) accessibile da nord-est, ornata da un mosaico pavimentale. Di particolare interesse è la vasca di nord-est a pianta mistilinea, con due bacini rettangolari raccordati da una sorta di largo euripo rettilineo sul quale si apre un elemento centrale pseudoellittico che crea due nicchie contrapposte. Tra il ninfeo e il tratto porticato è, invece, una vasca a pianta polilobata con paramento in opera laterizia e rivestimento interno in cocciopesto dipinto in blu egiziano. Le indagini hanno permesso di appurare che tra le colonne del portico erano organizzate piccole aiuole rettangolari delimitate da file di tegole conficcate verticalmente nel terreno, mentre, in asse con le retrostanti colonne, erano interrate piccole olle perforate in ceramica comune, dalle quali dovevano generarsi piante rampicanti che potevano avvilupparsi sulle colonne, sottolineando ulteriormente la natura di giardino (xystus) del vasto spazio porticato. Lo scavo ha, inoltre, intercettato parte del rivestimento pittorico in crollo della zona mediana e superiore delle pareti, delle colonne in laterizio con capitelli stuccati e delle false volte su incannucciata che coprivano i bracci del portico

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