COLLA MERELLO-ENAMURAI (insediamento tracce di insediamento)

Bordighera, età romana

Il sito si presenta ubicato sul primo contrafforte della cosiddetta dorsale occidentale di Sanremo, che ha il suo apice massimo nel Monte Bignone, e ad essa collegato da una modesta sella. Si presenta come un ampio poggio arrotondato, coronato da un’ampia spianata, chiaramente artificiale. Il sito era stato segnalato già nel 1965 da Giorgio Pistone, membro dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri; tuttavia, alla segnalazione non seguirono misure di tutela e, all’inizio degli anni ’70, la sommità fu devastata da lavori abusivi di spianamento a opera della locale Società Cacciatori per creare un campo di tiro al piattello. L’intervento dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri, permise di bloccare i lavori prima che venissero portati a termine. Nei tagli di fondazione per l’edificazione di un nuovo edificio Massimo Ricci riuscì ad identificare, sotto ad uno strato di abbandono di una quarantina di centimetri, due livelli di frequentazione, databili rispettivamente, in base alla ceramica presente, ad una generica “Età del Ferro” e “alla tarda età romana repubblicana, subito prima e subito dopo la conquista romana”; lo stesso Ricci recuperò una non meglio identificata “moneta bronzea di età repubblicana”. Mannoni cita il sito nel PTCP, argomentando (non è chiaro su quali basi) l’esistenza di un possibile villaggio nelle vicinanze e descrivendo alcuni “muraglioni circolari” che cingevano l’area. Nel 2003 l'area è stata oggetto di una ricognizione condotta dalla Soprintendenza per i beni archeologici della Liguria, che ha permesso forse di individuare i muraglioni ricordati da Mannoni: si tratterebbe di una serie di muretti a secco, larghi tra i 40 e i 50 cm, che i cingono la sommità in corrispondenza dei versanti S-SE. Essi emergono dal terreno per una ventina di centimetri circa e sembrano circoscrivere una serie di fasce sovrapposte, ubicate fin quasi sulla sommità. La sommità si presenta spianata con riporti di terra, segno dei lavori di sterro effettuati negli anni ’70. I materiali rinvenuti in superficie, ossia pareti di anforacei e di ceramica comune presumibilmente di età romana, non permettono di precisare meglio i limiti cronologici di frequentazione del sito a suo tempo ipotizzati. Le caratteristiche generali dell’area fanno ipotizzare la presenza di un sito d’altura di tipo costiero

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