edificio pubblico

Tortona, ca metà I a.C - ca IV sec. d.C

Inglobati nella canonica di san Matteo si conservano i resti di un edificio romano, già noto dall’inizio del ‘900 – quando era ricordato come “mausoleo di Maiorano” - e indagato negli anni ’90 dello stesso secolo. L’edificio, realizzato in conglomerato cementizio, presenta una pianta quasi quadrata (m. 8,90x8,70); l’elevato, di cui rimane parte del paramento in lastre di arenaria, poggia su uno zoccolo sempre in arenaria e si conserva per un’altezza di circa m. 7. La fondazione, che scende di oltre 4 m., è costituita da una platea che sporge di m. 4 e 3,20 rispetto all’elevato. La pavimentazione è costituita da grandi lastre di pietra, in gran parte asportate già in antico. Nei cavi di fondazione dell’edificio si rinviene ceramica databile alla fine del II sec. a.C. I livelli di cantiere, costituiti da battuti e buche di palo, restituiscono ceramica databile tra il II sec. a.C. (anfora rodia, anfore Dressel 1, vernice nera) e l’età augustea. In base a questi dati è possibile collocare la costruzione dell’edificio tra la metà del I sec. a.C. e l’età augustea. Il monumento ricade al centro di un isolato della città romana di dimensioni doppie ed è circondato da un basolato, che doveva costituire il piano pavimentale di una piazza quadrangolare (m. 53-53 di lato) in uso fino al IV sec. d.C., di cui rimangono i resti verso la via Emilia e verso il vicolo Maiorana. La sua posizione e la mancanza di assi stradali che attraversano la piazza basolata portano ad ipotizzare che si tratti del foro di Dertona. Dopo un breve periodo di abbandono, tra il IV e il V sec. d.C. la piazza viene occupata da sporadiche sepolture con inumati in cassa rettangolare realizzata con frammenti laterizi o piccole pietre e coperta con lastre lapidee o laterizi posti di piatto. In un’area limitrofa al cimitero si rinviene una serie di buche di palo pertinenti ad un’abitazione lignea, con focolare e fosse di scarico che restituiscono ceramica longobarda. Dal VI sec. d.C. l’area rimane libera e si deposita uno spesso strato nero fortemente antropizzato che restituisce moltissimi materiali residui di età romana e risulta in uso fino al XVII sec. come si evince dai rari frammenti ceramici di età moderna. Nel XII sec. d.C. viene eretta la chiesa di san Matteo con annesso cimitero, riedificata nel XVII sec

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