Capitolo 3. Come si viveva a Roma durante la guerra


dal Catalogo

"Mia madre era incinta di mia sorella e andava alla MATERNITA’ (un centro dove andavano le donne incinte). Le davano pranzo, vestiti e corredino. E poi il latte per la figlioletta appena nata. Fino ai tre anni i bambini venivano visitati e controllati."

"Mio nonno da ragazzino girava liberamente per la città ma un giorno fu preso dai fascisti e portato a Rieti in un campo di lavoro. Riuscì però a scappare durante il caos creato da un bombardamento americano."

"Mia nonna è stata sfollata. Con sua madre e i suoi cinque fratelli e sorelle fu accolta da una vedova di Luco dei Marsi, un paesino tra le montagne dell’Abruzzo. In quella casa vennero trattati meglio dei figli della vedova. Quando c’erano i bombardamenti correvano a nascondersi tra le grotte dei boschi. Tornata a Roma a fine guerra non ha mai perso i contatti con la famiglia che li ha ospitati così generosamente."